Lo zucchero bianco, così come siamo abituati a conoscerlo e consumarlo, è un prodotto altamente raffinato, che subisce numerose manipolazioni e lavorazioni prima di arrivare sulle nostre tavole.
Oltre ad essere cotto e cristallizzato, per far sì che raggiunga un bianco brillante, viene trattato con la calce, centrifugato, filtrato e decolorato artificialmente. Processi che, inevitabilmente, lasciano dei residui chimici nel prodotto finito.
Per questo motivo, dietologi e nutrizionisti consigliano di limitare il consumo di zucchero bianco, sostituendolo con dolcificanti alternativi naturali.
Per prima cosa, prestate attenzione alle etichette dei cibi che consumate, e prediligete – dove possibile - alimenti senza zuccheri aggiunti: limitate il consumo di bevande gassate e scegliete succhi di frutta 100% che contengono esclusivamente gli zuccheri della frutta, scegliete yogurt naturale che possiate dolcificare a piacere.
Attenzione però che limitare il consumo di zucchero non significa sostituirlo con dolcificanti di sintesi: numerosi studi scientifici ne hanno dimostrato la nocività per l’organismo. L’aspartame, in particolare, è sospettato di essere cancerogeno.
E allora che fare? Non è che lo zucchero di per sé sia un alimento “cattivo”, basta semplicemente educarsi a ridurne il consumo, scegliendo le alternative naturali e più sane allo zucchero raffinato.
La forma “originale” dello zucchero è lo zucchero di canna. Anche in questo caso però, bisogna prestare attenzione: lo zucchero di canna ha un colore ambrato scuro ed è umido: si tratta infatti del primo zucchero che resta dalla bollitura dello sciroppo della canna da zucchero. La consistenza è quasi sabbiosa e ha un leggero retrogusto di liquirizia. Quello chiaro e in cristalli che viene spesso commercializzato come zucchero di canna è semplicemente una versione intermedia della raffinazione dello zucchero. Cercatelo nei circuiti del commercio equosolidale: farete del bene alla vostra salute e ai produttori del Sud del mondo.
Il miele è una valida alternativa allo zucchero, soprattutto nella preparazione di dessert e per dolcificare yogurt e bevande calde e fredde, anche se non si sposa molto bene con il caffè. Anche in questo caso, acquistate il miele integrale direttamente dai produttori e provate a scoprire le differenze organolettiche tra i diversi mieli monorigine.
Infine, una scoperta recente è la stevia: si tratta di una pianta originaria del Sud America le cui foglie sono ricche in saccarosio. La stevia è molto semplice da coltivare anche in casa: basta poi seccarne le foglie e tritarle finemente, proprio come si fa con l’origano o le altre erbe aromatiche. Avrete così un dolcificante completamente naturale e a bassissimo contenuto calorico.