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WEB MAGAZINE INVERNO 2013

Ogni stagione è una novità di informazioni, consigli, curiosità per vivere la tavola in modo creativo e sorprendente!

L’intervista a...
Vittorio/Noodloves

Diamo il benvenuto all’Inverno con la coinvolgente e simpatica passione per la cucina di Vittorio, il giovanissimo foodblogger che va pazzo per gli spaghetti!

Proprio dalla pasta lunga nasce il nome del suo blog: Noodloves, dove con grande dedizione mette a disposizione degli amanti del cibo l’amore per la cucina.
Napoletano, studente di psicologia e con le mani in pasta  fin da quando era piccolo. Dopo essersi reso conto che le focacce fatte di sassolini e fiorellini non erano così commestibili ha cominciato a cimentarsi con ricette ben più appetibili, circondato da una famiglia a cui è sempre piaciuto cucinare.
E lui, la “forchetta rotante”  di casa (perché finito di pranzare correva a mangiare quello che era rimasto in pentola) ha iniziato ad amare la cucina. Prima per divertimento, cucinando la domenica per gli amici e poi, con una crescente curiosità e voglia di sperimentazione la sua curiosità è aumentata fino a portarlo a creare il suo Noodloves mettendoci tutta la passione e la precisione che lo contraddistinguono.

Amante delle ricette semplici il suo è un palato rustico e si sbizzarrisce in cucina con quello che ha a casa con una forte dose di intraprendenza: “Apro il frigo e vedo quello che c’è”.
Così Vittorio, autodidatta e collaudatore di ricette fatte con il cuore ci augura che il suo blog sia il nostro mantra, così come lo è per lui.
Benvenuto Vittorio!

 

Cirio: Studente di psicologia , foodblogger e con la passione per gli spaghetti. Oltre a questo chi è Vittorio?
Un ragazzo di 20 anni che ha ancora tanto da imparare e da scoprire ma che si fa strada nel suo mondo inseguendo ciò che più ama e più riesce ad emozionarlo. Un ragazzo che sta scoprendo ogni giorno di più il meraviglioso mondo della cucina e che vuole condividerlo con gli altri. Tra una ricetta e un consiglio, tra un articolo e una fotografia.


Cirio: Campano e più precisamente napoletano. Quali sono i tre piatti preferiti della tua regione? 
Non mi è mai facile rispondere a domande come questa perché sono una buona forchetta e amo mangiare quasi tutto (a dicembre ci è concesso, tanto la dieta inizia a gennaio!). Però ci sono effettivamente dei piatti che preferisco più di altri:
Sicuramente le linguine ai frutti di mare, che non hanno bisogno di chissà quale preparazione ma necessitano di materia prima di qualità. Si preparano in un attimo e ti riempiono di sapore i pomodorini freschi già in padella e la pasta in cottura. Al dente, ovviamente, e ben mantecata col sapore di mare.
Poi la vera pizza napoletana, bassa e morbida. Passata di pomodoro, provola del giorno dopo e basilico fresco. Se poi ci aggiungi qualche fungo e del prosciutto cotto a listarelle allora diventa la mia preferita.  Va mangiata nel cartone ancora calda, necessariamente. O comunque con le mani, quindi bandite forchette e simili!
And last but not least, la parmigiana di melanzane (quella di mia madre). Per prepararla non ci devono essere troppi ingredienti, solo gli essenziali, ma devono essere preparati come si deve e senza contare le calorie. La melanzana deve regalarti quell’acquolina sulla lingua con la sua note piccante, perfetta col pomodoro; mentre la provola e il basilico ti riportano ad una fresca dolcezza. Ah, e ovviamente bisogna fare la “scarpetta”, altrimenti che parmigiana è?


Cirio: Cosa secondo te non andrebbe mai fatto in cucina e cosa è necessario fare?
Per me quello che assolutamente non bisogna fare è seguire alla lettera le indicazioni degli altri senza metterci qualcosa di personale. In poche parole: bisogna sperimentare. 
Come si può vedere nel blog, tra i miei libri di cucina ho pochissimi ricettari che più che altro compro perché mi affascinano o per avere delle idee. Al contrario, tendo spesso a comprare dei manuali che m’insegnino le basi della cucina o comunque approfondiscano determinati argomenti. Mi piace soprattutto scoprire l’aspetto chimico della costruzione di un sapore o di un impasto. Consulto pochissime volte le ricette e cerco di fare di testa mia nonostante per i miei genitori sia spesso troppo azzardato. Preferisco sbagliare ma inseguendo qualcosa che sentivo nella testa o nel cuore; se poi non dovesse riuscire, saprò comunque ricominciare senza commettere lo stesso errore. 
Ecco perché voglio che Noodloves sia un luogo dove trovare molte ricette ma anche (e soprattutto) articoli di approfondimento; così che le persone interessate e che, come me, non hanno frequentato scuole o corsi professionali possano essere più autosufficienti e coraggiose in cucina. 


Cirio:  Un piatto irrinunciabile. La solita situazione: ti trovi su un’isola deserta: niente libri, cd o altro. Ma solo tre piatti: un primo, un secondo e un dolce. Cosa porteresti?
Come primo piatto sceglierei una cosa semplice, sciuè sciuè: vermicelli aglio, olio e peperoncino. Invece di soffriggere il peperoncino secco userei quello fresco e ne farei quasi una pasta, così da diluirla tra olio e acqua di cottura. L’aglio, invece, lo cuocerei finché non è ben colorito e lo sbriciolerei sul piatto per dare un tocco fumé. 
Poi porterei sicuramente con me un filetto al pepe verde, rigorosamente al sangue. Il pepe lo pesterei al mortaio, così da assaporarne bene il sapore senza essere travolti dalla sua piccantezza, e poggerei il tutto su una fetta di pancarré ben tostata; così prende  il sapore dal sugo della carne. Me lo ha insegnato mio padre e da allora lo preparo sempre così.
Di dolci, invece, ce ne sarebbero tanti (uno di questi la classica “sfogliatella”) ma quello a cui proprio non potrei rinunciare è una vasca di crema pasticcera in cui tuffarmi! Mi fa letteralmente impazzire e ogni volta che la preparo devo calcolarne almeno una dose in più per i vari “assaggi” in itinere.


Cirio: Cucina e sensi. Cucina è gusto, vista, olfatto e tatto; manca l’udito. A noi piace cucinare ascoltando musica. A tua scelta, ci dici un piatto e un brano musicale da abbinare?
Ah, io amo quelle canzoni che danno la giusta atmosfera a ciò che stai facendo.. Quelle che ti trasmettono la carica ai fornelli e ti fanno ballare senza pudore a suon di mestoli e coperchi. E visto che ci avviciniamo al Natale ti direi “Let it Snow” di Michael Bublé mentre sei alle prese col “Baccalà mantecato con patate e verdure croccanti”, un cocktail insolito da servire agli ospiti nel pre-cena.


Cirio: Vittorio e la sua identità da food blogger. Divertimento, piacere, lavoro e…?
Ricerca. Ho amato leggere e scrivere già da piccolo e spesso mi sono imbattuto in frasi come “la cosa più importante per uno scrittore è trovare la propria voce”. Beh, io credo che sia un’aspetto essenziale nella vita di ognuno, che abbia o meno a che fare con una penna (o una tastiera). Trovare la propria voce nel mondo è forse la battaglia più grande ed io sto cercando la mia.  Articolo dopo articolo e ricetta dopo ricetta, cerco il modo di esprimermi al meglio e di essere utile ai miei lettori in modo che vogliano saperne sempre di più. Quindi non solo ricerca “personale” ma anche “di informazioni”, in tutti i libri sui miei scaffali ma anche sul campo, vicino ai fornelli. E intanto, in questo lungo viaggio, mi diverto a cucinare e a condividere i miei disastri!


Cirio: Concludiamo con una domanda gustosa: cosa prepareresti con una nostra Passata?
Sicuramente degli Gnocchi alla sorrentina. Un piatto semplice e alla portata di tutti ma che ti lascia il sorriso sulle labbra ad ogni boccone. 
Devono essere quelli con la superficie croccante, da affondare con la forchetta fino al  cuore filante di provola e il verde vivo del basilico fresco. Quelli che si preparano col ragù napoletano, che deve “pippiare” per otto ore e rilascia un sapore che di meglio non si può. Quelli che prepari dalla mattina con la tua famiglia e poi li lasci seccare sul letto coperto da un vecchio lenzuolo. Proprio quelli lì.

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