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WEB MAGAZINE PRIMAVERA 2013

Ogni stagione è una novità di informazioni, consigli, curiosità per vivere la tavola in modo creativo e sorprendente!

Emilia Romagna

Amaretti di Spilamberto
Tipici della tradizione spilambertese fin dal XVII secolo, questi amaretti sono noti per lo squisito sapore e la caratteristica morbidezza. Ogni famiglia ne custodisce gelosamente la propria, personale, ricetta: le mandorle vengono sbollentate, sgocciolate, sbucciate e pestate in un mortaio; successivamente mescolate manualmente insieme allo zucchero ed agli albumi montati a neve fino a raggiungere un morbido impasto, che verrà poi cotto al forno per una ventina di minuti. Prodotti inizialmente per autoconsumo familiare, verso la metà del XIX secolo gli amaretti cominciarono ad essere commercializzati grazie alla famiglia Goldoni, titolari dell'omonimo caffè che si trovava all’angolo fra le attuali vie Umberto I e Sant 'Adriano a Spilamberto (MO).

 

Cappello del prete

Il Cappello del Prete è un insaccato costituito da una parte esterna a base di cotica di maiale riempita di un impasto di carni suine. Il muscolo intero dello stinco anteriore disossato viene rovesciato per essere sgrassato e posto sotto sale per alcuni giorni. Dopo il periodo di salagione, il Capel dal Prét viene rovesciato con la cotenna di nuovo all’esterno e poi cucito alle due estremità prima di essere sottoposto ad asciugatura.

 

Raviggiolo
E’ un formaggio fresco, ottenuto dalla trasformazione del latte vaccino appena munto. Di consistenza delicata, ha un sapore morbido e burroso, forma circolare e altezza variabile fra i 2 e 4 centimetri. Il raviggiolo va consumato freschissimo e normalmente si conserva su foglie di felce.

 

Anguilla marinata delle Valli di Comacchio

Le anguille si marinavano e conservavano a Comacchio già dai tempi degli Estensi. Oggi la recuperata "Manifattura dei Marinati" è al contempo industria ittica e museo e le anguille vengono ancora preparate secondo la ricetta tradizionale: si selezionano le anguille per dimensione e si decapitano per essere poi fatte cuocere lentamente sullo spiedo. Le anguille vengono fatte raffreddare per circa una notte prima di essere confezionate in contenitori di latta insieme ad una salamoia composta da aceto di vino, sale e foglie di alloro.

 


Marche

Salame di Fabriano
Il salame di Fabriano si prepara esclusivamente con la coscia di maiale tagliata al coltello e conciata con sale e pepe. Le carni migliori provengono dai maiali neri dell'entroterra fabrianese che, ormai rari, alcuni allevatori locali stanno cercando di recuperare. Dopo la stagionatura, il prodotto si presenta in pezzature che vanno da 300 a 900 grammi, con grana fine e pasta di un bel colore rosso scuro.

 

Serpe
Si tratta dI un dolce di pasta di mandorle, a forma di serpente, dal diametro 20/25 cm circa. Ha consistenza croccante, superficie liscia e ricoperta da una glassa bianca. Si consuma tradizionalmente a Natale in quanto simboleggia la tentazione di Eva e mangiarlo significa esorcizzare il peccato legato all’origine dell’uomo.


 

Pecorino dei Monti Sibillini
Il pecorino dei Sibillini ha forma cilindrica e crosta molle di colore paglierino e pasta bianca nella versione fresca, che diventa via via di colore paglierino con la stagionatura, che può durare fino a due anni. Storicamente, il confezionamento del Pecorino dei Sibillini era prerogativa della donne, in particolare la preparazione del caglio, ottenuto con l’aggiunta di erbe aromatiche (serpillo, maggiorana, basilico, ecc.) allo stomaco dell’agnello.

 

Vino di visciole
Un prodotto tipicamente marchigiano è il vino di visciole, un caratteristico vino dolce da degustazione o da dessert dalla fragranza di amarena. Si ottiene macerando i frutti di Prunus cerasus (Visciolo o Amareno) o Prunus marasca (Marasca) all’interno del vino e aggiungendovi zucchero fino ad ottenere una bevanda di circa 14°.



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