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WEB MAGAZINE INVERNO 2009

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A Torino per scoprire i caffè storici

Pare che Carlo Alberto di Savoia fosse solito chiedere ai propri consiglieri: “Che si dice oggi nei caffè?”; era nei caffè, infatti, che nel secolo scorso si ritrovava l’elite politica e intellettuale di Torino per scambiare opinioni e discussioni intorno ad una tazza di caffè o di cioccolata: Camillo Benso conte di Cavour frequentava abitualmente Caffè Fiorio, Baratti&Milano di Piazza Castello era luogo di ritrovo per Massimo D’Azeglio, Giolitti ed Einaudi; De Gasperi preferiva il Caffè Torino, mentre Alexandre Dumas i tavolini in marmo del Bicerin; le sale Art Nouveau del caffè Mulassano ospitavano spesso Guido Gozzano e il Caffè Platti annovera come frequentatore illustre Cesare Pavese.

Ancora oggi i caffè storici a Torino fanno parte del costume e della cultura della città e una passeggiata per le vie del centro permette di scoprirne il fascino senza tempo.
Sulla centralissima piazza Castello si affacciano due gioielli del secolo scorso. Baratti&Milano viene universalmente riconosciuto, sin dal 1875, come il tempio della confetteria torinese, con i finissimi cioccolatini, i bon bon e le caramelle che fanno bella mostra nelle vetrine e sugli scaffali; è qui che Guido Gozzano ha ambientato le sue “Golose”, raffigurando le signorine della bella borghesia cittadina.

Poco più in là si trova il caffè Mulassano, un trionfo di decorazioni in stile Liberty in pochi metri quadrati. Inaugurato agli inizi del Novecento, per anni il caffè Mulassano fu ritrovo esclusivo di ufficiali, nobili, ricchi borghesi ed artisti del vicino Teatro Regio. Ancora oggi al Mulassano si possono gustare thè accompagnati da fine pasticceria presentata su alzatine cromate o deliziosi tramezzini di ogni tipo, ammirando il via vai di gente sotto i portici della piazza dai tavolini del dehor, mentre i toast, che furono proposti per la prima volta a Torino proprio da questo locale, vengono preparati usando una tostiera d'epoca.

Velluto rosso, specchi e stucchi dorati sono invece i protagonisti della sala interna del caffè Fiorio, in via Po. Famoso per i gelati e la cioccolata in tazza, accolse l’intellighenzia torinese sin dalla prima metà dell’Ottocento, con un servizio curato ed impeccabile, tanto da guadagnarsi la fama di “caffè dei codini”, perché frequentato da alti ufficiali dell’esercito, aristocratici, diplomatici e politici.

Ma il locale forse più amato dai Torinesi è il Bicerin, in piazza della Consolata. In attività dal dal 1763, prima come confetteria e poi come caffè, contiene appena otto tavolini in marmo, un grande banco e tutt'attorno una preziosa boiserie decorata con specchi. La specialità della casa è quella che dà il nome al locale: il bicerin, una golosa bevanda a base di caffè, cioccolata e panna liquida, servita in un bicchiere di vetro con il manico di peltro.



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