Il consumo di alghe non fa parte della nostra tradizione gastronomica e tuttavia, complice la globalizzazione e la contaminazione delle cucine, le alghe cominciano ad essere conosciute e apprezzate anche nel nostro Paese. Del resto sono una risorsa alimentare estremamente valida: ricchissime di iodio, sono anche fonte di Omega 3 e contengono una buona dose di proteine, il che le rende particolarmente indicate nelle diete vegane. Sono inoltre ricche di betacatotene, oltre a contenere vitamine e ferro.
Ecco le tre varietà più utilizzate in cucina:
-L’alga Nori è forse la più conosciuta, dato che è l’alga utilizzata nella preparazione del sushi e in molti altri piatti a base di riso della gastronomia giapponese. Ricca in proteine, vitamine e omega 3, può facilmente essere integrata nella nostra dieta semplicemente sbriciolando i fogli di alga essiccata in zuppe di verdure o di pesce, in risotti di mare o anche in un risotto mantecato al formaggio.
-L’alga Kombu si caratterizza per il gusto dolciastro e iodato. In commercio si trova in fogli pressati oppure già sbriciolata e la sua caratteristica peculiare è la presenza di acido alginico, che agisce come un depuratore naturale dell’intestino in grado di legare a sé le tossine presenti nel colon, eliminandole quindi naturalmente. Tagliata a striscioline, la si può consumare lessa insieme alle carote e poi saltata in padella o nel wok con aglio, olio, salsa di soia e semi di sesamo oppure semplicemente aggiunta a brodi e passati di verdura per sfruttarne tutti i benefici nutrizionali.
-L’alga Dulse ha invece un colore rosso-rosato e un gusto dolce dalle note di nocciola: grazie a queste caratteristiche è estremamente versatile in cucina e si presta bene ad essere aggiunta alle minestre ai wok di verdura o anche alle frittate. E' ricca di proteine, magnesio, iodio, fosforo e ferro e oltre al Giappone viene raccolta anche nei freddi mari di Irlanda, Scozia e Scandinavia.