Vivere in città senza rinunciare alle comodità del contesto metropolitano e avere un orto, crescere frutta e ortaggi che si portano in tavola e recuperare il contatto con il cibo naturale sembra una necessità sempre più diffusa. Lo testimoniano i tanti progetti di orto metropolitano promossi e sostenuti dalle amministrazioni locali di grandi città e piccoli centri, le coltivazioni in vaso e in terrazzo sempre più diffuse - un po’ per curiosità e un po’ per moda - e il fiorire di servizi sempre più innovativi che tentano di rispondere a questa esigenza.
Gli ultimi anni hanno visto nascere lungo tutto lo stivale numerose realtà, più o meno grandi e diffuse sul territorio, che si occupano di consegnare, direttamente alla porta di casa cassette di vari tagli e misure contenenti frutta e verdura fresca e altri prodotti a km0 o di origine controllata e protetta. C’è chi offre anche il miele degli apicoltori locali, conserve, latte, formaggi e altri prodotti caseari, carni locali e altri prodotti freschi.
Il format di questo tipo di servizi, ognuno con le sue peculiarità, è quasi sempre lo stesso. Si tratta di una forma di abbonamento che può essere integrato di altri prodotti o sospeso, in ogni momento, a favore di una spesa maggiormente personalizzata. Comodo ed efficace, si ordina con qualche click, si paga con carta di credito e arriva fino alla porta di casa una cassetta con il contenuto richiesto. Trovato il proprio fornitore di fiducia si può essere certi della qualità che si cerca pur non avendo il tempo o l’occasione di andare a rifornirsi presso cascine e fattorie.
A sostegno delle piccole realtà di quartiere sono nati invece, a Torino e a Milano, servizi che consegnano direttamente a casa la spesa fatta nei mercati rionali della città. Si ordina via mail o tramite un’apposita app e si partecipa alla vita e all’economia locale senza necessità di sgomitare tra i banchi del mercato.
Le più innovative start-up dedicate a questo tipo di richiesta sono andate, infine, un passo oltre mettendo la tecnologia più avanzata a disposizione di chi vuole, senza alzarsi dalla sua poltrona, piantare e coltivare un proprio orto.
Il consumatore finanzia l’attività agricola ricevendo in cambio parte del raccolto ed è incentivato a partecipare ai lavori attraverso app e pagine web che permettono di monitorare le situazione in tempo reale e anche di imparare qualcosa di più sul mestiere della terra e su una realtà che, in piedi tra il cemento delle città, appare lontanissima. Quella che offrono, oltre alla spesa, è un’esperienza unica e irripetibile, l’idea di possedere qualcosa che si rinnova, che non finisce insieme agli ortaggi messi in tavola, un modo assai più emozionante e interessante di riempire frigorifero e dispensa.
La possibilità di scegliere cosa piantare, il rapporto via whatsapp con il contadino che si occupa delle tue zolle, la webcam per spiare le piante che crescono, le icone dello smartphone per interagire con serre futuristiche e anche la possibilità di andare sul posto, a toccare con mano: l’innovazione e il rilancio del terziario passano anche di qua, coinvolgendo il consumatore e offrendogli un contatto diretto e tangibile che dia un valore maggiore a ciò che mani esperte fanno ogni giorno per fornire i prodotti migliori delle loro terre.